La Legge 219/17 “Norme in materia di consenso informato e di disposizioni anticipate di trattamento”, approvata il 14 dicembre 2017, prevede la possibilità di redigere le Disposizioni Anticipate di Trattamento (DAT), strumento importante, insieme al consenso informato, per tutelare la libertà di scelta di ognuno e garantire il diritto all’autodeterminazione.
Questa legge, inoltre, permette di pianificare le cure in maniera condivisa, per mezzo di un accordo tra medico e paziente, evitando in questo modo situazioni di accanimento terapeutico.
In cosa consiste il consenso informato?
Il consenso informato stabilisce che nessun trattamento sanitario può essere iniziato o proseguito senza il consenso libero e informato della persona interessata.
Il paziente ha diritto a ricevere informazioni complete, valide e attendibili, per poter decidere se accettare o rifiutare il trattamento sanitario.
In caso di malattia cronica e invalidante, o di fronte ad una prognosi infausta, a cosa ha diritto il paziente?
– a un’adeguata terapia del dolore e alle cure palliative;
– a evitare l’accanimento terapeutico;
– a ricorrere alla sedazione profonda continua.
Che cosa sono le DAT?
Le Disposizioni Anticipate di Trattamento (DAT) rappresentano l’espressione delle volontà in materia di trattamenti sanitari, il consenso o il rifiuto rispetto ad accertamenti diagnostici o scelte terapeutiche.
Possono essere espresse dalle persone maggiorenni e capaci di intendere e di volere, in previsione di trovarsi in futuro nella condizione di non poter decidere in maniera autonoma sul proprio corpo e di non poter quindi esercitare il diritto di autodeterminazione.
Chi sceglie di redigere le DAT ha inoltre il diritto di nominare un fiduciario che rappresenta il dichiarante nelle relazioni con il medico e con le strutture sanitarie.
Le DAT sono rinnovabili, modificabili e revocabili in ogni momento
Come possono essere formulate?
– attraverso la stesura di una scrittura privata presso un notaio;
– attraverso una scrittura privata o un atto pubblico consegnata di persona all’ufficio dello stato civile del comune di residenza.
Parole chiave
Cure palliative: non accelerano né ritardano la morte, ma migliorano la qualità della vita dei malati inguaribili e in fase terminale, attraverso un approccio multidisciplinare che permette di controllare il dolore e apportare sollievo alla sofferenza, ponendo l’attenzione anche sugli aspetti psicologici, sociali e spirituali.
Accanimento terapeutico: esecuzione di trattamenti di documentata inefficacia in relazione all’obiettivo di cura.
Sedazione profonda continua: riduzione intenzionale della vigilanza e del dolore con mezzi farmacologici, per limitare o abolire la percezione della sofferenza, ed è praticata in particolare nelle ultime ore o negli ultimi giorni di vita.
Le informazioni contenute all’interno di questo approfondimento rappresentano una breve sintesi delle nozioni presenti nell’inserto “Qual è il contenuto della Legge 219/17 e che cosa posso fare?”, pubblicato all’interno della rivista SOCREM News (n. 2/2018), curato da Alice Merletti e Ana Cristina Vargas: vi consigliamo la lettura dell’inserto per approfondire l’argomento.
Scarica l’inserto: DAT_cosa-posso-fare
Vi segnaliamo, inoltre, la possibilità di fissare un appuntamento presso la sede della Fondazione Fabretti per ricevere una consulenza e maggiori informazioni intorno a questo tema, per rispondere ad eventuali domande, dubbi e perplessità.
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